Sono passati oramai nove mesi dall’occupazione degli uffici della Marcegaglia in via Della Casa a Milano da parte di sette operai irriducibili che non accettavano la sorte a loro assegnata dall’azienda. La stessa sorte che, in questi mesi, si è presentata ai lavoratori e alle lavoratrici della GE di Sesto, a quelli e quelle di Almaviva, Carefour, Direct Line, IKEA, IBM, INNSE, K-FLEX…

La vicenda Marcegaglia si chiuse con un accordo che, pur non rappresentando una vittoria totale dei lavoratori, è stato importante perché evidenziava la possibilità di resistenza, anche di una piccola pattuglia di operai, contro una azienda con un importante ruolo nell’economia nazionale ed anche europea.

Si può ancora osare e lottare contro lo strapotere dei padroni.

Attorno ai lavoratori della Marcegaglia si è costruita una rete di solidali (alla quale hanno partecipato diversi militanti della nostra organizzazione), di compagni e compagne che al di la di ogni appartenenza sindacale o politica, hanno compreso la necessità di lavorare assieme per “unificare le lotte”, per rompere la gabbia che cerca di isolare ogni singola vertenza nel perimetro dello scontro aziendale rendendo così deboli, ai limiti dell’impotenza, tutti e tutte.

L’attacco padronale è forte e generalizzato e si muove su meccanismi pressoché uguali, la risposta deve essere ugualmente forte e generalizzata e, soprattutto, deve essere centrata sulla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici senza nessuna fiducia in mediazioni istituzionale. Istituzioni che, quando non sono complici, sono impotenti.

La rete degli “autoconvocati” (questo è il nome che si sono dati), oltre a supportare tutte le vertenze che si stanno via via sviluppando, ha constatato che, sempre più spesso, all’attacco padronale in azienda e sui territori, si accompagna un utilizzo massiccio di strumenti classici di repressione. Nel corso degli ultimi mesi sempre più spesso abbiamo notizia di denunce a lavoratori rei di essere protagonisti di episodi di resistenza sociale. Gli stessi lavoratori della Marcegaglia sono oggetto di un procedimento penale così come i licenziati dell’IKEA e quelli di altre situazioni oggi in lotta. Il tutto viene oggi aggravato dal decreto Minniti sulla sicurezza che accentua ancora di più la dinamica repressiva della nostra società

E’ per questo che è stato deciso di promuovere un convegno sulla repressione delle lotte sociali che si terrà a Milano il 22 aprile prossimo. Riproduciamo di seguito il testo su cui è convocato il convegno. A breve forniremo notizie sulla scaletta degli interventi previsti.

 

CONVEGNO CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE E DEL DISSENSO

Alla luce della situazione attuale, dopo le ultime sentenze che hanno confermato la tornata di condanne nei processi NOTAV, la macchinazione che ha colpito il sindacalismo di base nella persona di Aldo Milani, all’indomani del ricevimento della notifica dell’Avviso di chiusura delle indagini preliminari da parte di due compagni operai della Marcegaglia per l’occupazione degli uffici in Via della Casa 12 avvenuta lo scorso giugno, il licenziamento dei due delegati sindacali Ikea per aver prestato del tempo libero a portare la loro solidarietà ad altri compagni in presidio, le fabbriche occupate a Milano e nell’hinterland i cui i operai in lotta si ritrovano a fare delle assemblee nei luoghi di lavoro con vigilantes armati attorno, la rete di lavoratori autoorganizzati Autoconvocati Milano vi invita alla prima edizione del Convegno “Contro la repressione delle lotte e del dissenso” che si terrà in data sabato 22 aprile 2017, dalle 10 alle 18, nella sala dell’Auditorium “Stefano Cerri” di Via Valvassori Peroni 56, accanto alla stazione dei treni di Lambrate, a Milano.

La decisione di promuovere questo convegno nasce dall’esigenza di un confronto allargato e dal bisogno di prendersi un momento per dare vita ad un’analisi approfondita e pubblica sulla questione della repressione dei conflitti, che come rete sta toccando direttamente alcuni di noi o alcuni compagni che conosciamo personalmente, e che sappiamo da anni impegnati in una lotta politica che ci lascia troppo spesso scoperti e vulnerabili, di fronte alla ferocia dei dispositivi di controllo socialmente attivi opposti a fare da deterrente a qualsiasi moto di protesta, del quale il Decreto Minniti rappresenta solo la punta dell’iceberg. Si veda il caso dei 15 rider di Foodora sloggati dall’azienda dopo aver animato lo sciopero di ottobre e la mobilitazione a Torino, si pensi alla spada di Damocle dei provvedimenti giudiziari a pioggia, che cumulativamente finiscono, puntualmente, per colpire in maniera retroattiva (quando non direttissima) militanti, migranti, precari e studenti.

Per questo motivo vi invitiamo a partecipare alla giornata di sabato 22 aprile, perché pensiamo che in questa stagione di lotte politiche e sindacali, colpite scientemente dal peso specifico di ingiustizie alle quali non riusciamo a rispondere, il più delle volte, con gli strumenti a nostra disposizione, occorra rimettersi in discussione, perché siamo convinti che solo mettendo a fattor comune le nostre esperienze, condividendo le pratiche e le strategie di lotta – motivo per cui questa rete è nata – possiamo arrivare a comprendere, non soltanto il complicato sistema di oppressione che ci viene scagliato contro, ma saremo addirittura in grado di declinare modelli virtuosi, attraverso formule vincenti, per arrivare a darci risposte concrete e collettive, per riuscire a difenderci dall’attacco al quale siamo esposti, per cercare di sabotare il congegno della repressione delle lotte e del dissenso mai spento.

Autoconvocati Milano  (PAGINA FACEBOOK)

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