Facevano politica, volevano cambiare il mondo.

In quei giorni di aprile 1975 i compagni Claudio,Giannino, Tonino e Rodolfo furono uccisi da fascisti e dagli apparati dello Stato uniti nella repressione delle lotte e dell’antifascismo militante.

NOI NON DIMENTICHIAMO……

Sabato 15 Aprile…ore 10.30 omaggio floreale

c/o Cimitero di Bollate

IN RICORDO DI CLAUDIO

Bollate Aprile 2017

Cari Lucia, Daniele, compagne/i tutti da tempo volevo scrivere qualche riflessione sulla morte di Claudio ora ho preso il coraggio e vi invio questo mio scritto. Non sapevo se ricordare Claudio con righe che sottolineassero l’aspetto umano oppure l’aspetto puramente politico. Ho scelto di fare una (marmellata) e di scrivere entrambe le cose anche perchè a 42 anni dalla sua scomparsa il suo ricordo umano e politico è ancora vivo in me. Claudio, io lo conoscevo bene perchè siamo cresciuti nello stesso quartiere : Via Gorizia, Baranzate di Bollate periferia nord di Milano. Entrambi figli di immigrati che cercavano di cambiare la qualità della vita partendo da realtà geograficamente diverse sono arrivati qui al Nord inserendosi nelle grandi fabbriche metalmeccaniche con un sogno : un futuro diverso per loro e per i propri figli. Insieme abbiamo frequentato le scuole elementari e la scuola media inferiore dove abbiamo costituito insieme ad altri compagni un collettivo di lotta che discuteva di cultura, di musica e della nostra volontà di cambiare quel mondo che ci sembrava ostile. Insieme abbiamo vissuto la vita di quartiere, il calcio, il bar, e qualche fidanzatina ma sopratutto l’impegno politico fino a che lui non è stato vigliaccamente ucciso per mano fascista quel maledetto 16 aprile 1975.

Dopo le scuole medie inferiori Claudio ha scelto l’Istituto per il Turismo, che oggi porta il suo nome, io il Liceo Classico e non so neanche il perchè.

Il pomeriggio del suo assassino stranamente stavo studiando, la sera non guardai la tv ma la mattina successiva un compagno citofonandomi per andare a scuola mi avvisò che c’erano manifesti scritti a mano nel quartiere che annunciavano la morte di un compagno e la manifestazione di protesta. Insieme a questo compagno siamo corsi verso l’abitazione di Claudio per informarlo ma non abbiamo trovato nessuno, giunti alla fine di Via Gorizia un altro compagno ci mostrò la prima pagina di un quotidiano milanese in cui chiaramente si vedeva una foto di Claudio per terra in una pozza di sangue. Incredulità, rabbia e desolazione ci avvolsero, erano gli anni dell’antifascismo militante, della messa fuorilegge del MSI, delle occupazioni di case e dei mercatini popolari, queste lotte avevano già portato alla morte di altre/i compagne/i che facevano di un’idea la loro bandiera di lotta. La barbaria fascista aveva improvvisamente annientato i nostri sogni. Al funerale una folla immensa accompagnò Claudio, la domenica quando posso, mi reco al cimitero di Bollate dove Claudio riposa gli parlo gli ricordo quello che eravamo e quello che avremmo potuto insieme fare per il nostro quartiere e per cambiare questa società. Ma di una cosa sono sicuro Claudio è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai. Io il 15 aprile sarò insieme a voi al cimitero di Bollate per ricordare Claudio.

Ivano Torri – compagno di lotta e di strada di Claudio

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