Sabato 17 febbraio Potere al Popolo manifesta davanti al negozio IKEA di Corsico in solidarietà con Luca Marchi e Mauro Sanson, licenziati dalla multinazionale svedese come ritorsione per la loro attività sindacale.

Nonostante le decisioni dei giudici del lavoro a loro favorevoli, IKEA rifiuta di farli tornare al lavoro.

Anche altre lavoratrici si sono scontrate con l’arroganza di IKEA: Francesca, addetta del negozio di Bari, è stata licenziata per ristrutturazione aziendale; Marika, del negozio di Corsico, è stata lasciata a casa perché la gestione dei turni non considera i diritti di cui alla 104/92 per chi si prende cura di familiari in difficoltà.

 

Tutto il settore della grande distribuzione, della logistica e del trasporto merci si fonda su salari da fame, compressione dei diritti, rifiuto di riconoscere la rappresentanza sindacale.

Ha fatto scalpore l’ipotesi avanzata dalla multinazionale Amazon di dotare i propri dipendenti italiani di un bracciale elettronico che ne controlli l’attività lavorativa.
Ma già ora, senza braccialetto, le condizioni di lavoro all’interno del gigante dell’e-commerce, sono terribili: inchieste e testimonianze raccontano il controllo stringente sul lavoro dei dipendenti, la ferocia dei turni che fanno perdere il senso del ciclo giorno/notte, la continua minaccia di licenziamento per chi si discosta anche solo di qualche secondo dai tempi standard previsti dall’azienda.

 

Potere al Popolo mette al centro del proprio programma politico l’autorganizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici per difendere i propri diritti e per conquistarne di nuovi.

Per questo Luca Marchi, rappresentante sindacale licenziato da IKEA, è candidato come capolista nel collegio plurinominale Lombardia 1-04 (Camera dei deputati).

Questa candidatura vuole essere un messaggio a tutti coloro che subiscono lo sfruttamento e le angherie padronali: si può ancora resistere e vincere, ma per farlo occorre organizzarsi e lottare tutti assieme.

Occorre partire dalle vertenze nei singoli luoghi di lavoro, per unificarle in un movimento di lotta di tutte le categorie, pubbliche e private con obiettivi generali:

– cancellazione del Jobs Act e della legge Fornero;
– cancellazione delle principali forme di lavoro diverse dal contratto a tempo indeterminato;
– ripristino dell’originario articolo 18 e la sua estensione alle imprese con meno di 15 dipendenti;
– ripristino della scala mobile;
– riduzione dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali a parità di salario.

Siamo tutti/e Luca e Mauro.

Le nostre vite valgono più dei loro profitti.

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