Sta girando in queste ore una petizione su change.org promossa dai compagni e dalle compagne del PRC di Milano. La petizione ha come oggetto la richiesta al sindaco di Milano Beppe Sala, di conferire la cittadinanza onoraria al suo collega, sindaco di Riace, Mimmo Lucano e segue la grande partecipazione che ha avuto l’incontro, svoltosi giovedì scorso in sala Alessi a Palazzo Marino, proprio con il sindaco di Riace.

L’assemblea è stata forte e in molti passaggi anche toccante. Mimmo Lucano ha messo bene in luce, pure con parole semplici, come la persecuzione nei suoi confronti, attuata da un governo infame, è stata attivata perché quello che viene definito “modello Riace” sottende ad una società solidale e ricca di rapporti umani, un modello esattamente all’opposto del modello sociale capitalista.

E’ stata una ulteriore dimostrazione che la Milano solidale esiste ed è ben presente e che ci sono ancora le possibilità per invertire la rotta sconfiggendo il progetto reazionario e parafascista del ministro dell’Interno e dei suoi alleati di governo.

Un unico appunto che ci sentiamo di fare è per il sindaco Sala, anche lui intervenuto nel corso della serata. Sala ha affermato: “Mimmo ha fatto quello che avrei fatto io. La giustizia farà il suo corso, ma io al posto suo avrei fatto le stesse cose”. Se vuole Sala può immediatamente seguire la strada indicata da Mimmo Lucano ad esempio cessando gli sgomberi delle case occupate, promuovendo una sanatoria per le famiglie occupanti per stato di necessità, requisendo le case sfitte per assegnarle a chi ha di bisogno, bloccando il prossimo aumento delle tariffe ATM… A noi, a dire il vero, sembra che le affermazioni fatte da Sala nel corso della serata con Mimmo Lucano, non corrispondano all’agire della giunta milanese che invece si muove nel senso di dare sempre più spazio ai poteri forti della città.

La serata di giovedì rappresenta comunque un fatto estremamente positivo. Occorre però che le energie che si sono messe in mostra, anche in questa occasione come già in molte precedenti mobilitazioni, vengano unite in una azione comune e generalizzata che scardini i presupposti ideologici,  su cui si basa l’azione di Salvini e che oggi trovano largo eco anche tra i lavoratori e le lavoratrici, collegando la necessaria risposta sul terreno dell’antirazzismo e dell’antifascismo a una più generale battaglia per la difesa delle condizioni materiali di tutti e tutte.

E’ con questo spirito che invitiamo a firmare la petizione, citata nelle prime righe, come parte di un percorso in cui siamo completamente coinvolti e che avrà alcune importanti scadenze nei prossimi giorni:

  • l’8 novembre, come già annunciato, terremo un incontro con diverse forze politiche e sociali milanesi per cercare una strada comune nell’opposizione alla finanziaria e al governo gialloverde;
  • 10 novembre vi sarà una manifestazione nazionale a Roma contro il governo, il razzismo e il decreto Salvini convocata da centinaia di realtà;
  • 11 novembre assemblea pubblica per i richiedenti asilo di Milano e contro il nascente CPR
  • 16 novembre manifestazione studentesca contro il governo della barbarie
  • 24 novembre manifestazione nazionale contro la violenza maschile sulle donne promosso da Non una di meno;
  • il 1° dicembre saremo con molti e molte altri/e ad una manifestazione regionale contro l’apertura del nuovo Centro per il rimpatrio (CPR) di via Corelli a Milano, concretizzazione da parte di Salvini di una delle peggiori norme contenute nel decreto Minniti-Orlando;
  • il 12 dicembre manifestazione cittadina antifascista in occasione dell’anniversario della strage di Piazza Fontana, un anniversario che, a fronte della attuale situazione politica, assume una particolare importanza.

Non possiamo restare a guardare: rimbocchiamoci le maniche.

 

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