Addio Pierfrancesco, non ci mancherai

E’ di questi giorni un’intervista al Corriere della sera, con cui Pierfrancesco Majorino, noto esponente milanese del pd, tratta un bilancio della sua esperienza di assessore ai servizi sociali, lasciando l’incarico per volare a Strasburgo, al parlamento europeo.

Il bilancio che traccia l’esponente del pd per il proprio operato è naturalmente positivo.

Noi però abbiamo una valutazione diversa.

Majorino, prima con Pisapia e dopo con Sala, ha rappresentato la copertura a sinistra delle giunte meneghine di centro sinistra.

Si è occupato molto di migranti e di accoglienza (anche se nell’intervista rivendica altri ambiti passati sotto silenzio da una stampa nemica , “il 74% dei nostri utenti sono italiani” tiene a precisare l’ex assessore al welfare), ma lo ha fatto molto spesso millantando numeri ben lontani dalla realtà delle cose (vedasi i tremila posti per l’accoglienza), o trincerandosi, assieme al sindaco Sala, dietro a responsabilità del governo centrale (vedasi la stretta applicazione delle normative per la residenza che altri sindaci hanno invece scavalcato). La cosa che sicuramente gli è riuscita meglio è quella di organizzare grandi kermesse (dalle manifestazioni antirazziste sponsorizzate dalla giunta milanese alla tavolata di parco Sempione) in cui erano presenti anche gli uffici del turismo dei governi dei paesi da cui provengono molti degli emigrati presenti a Milano. Sagre paesane in cui i diritti reali dei migranti non erano all’ordine del giorno.

Sagra paesana, ripetuta a ridosso delle primarie del pd, per tirare la volata al nuovo corso di Zingaretti, tant’è che i giornali amici, come La Repubblica, parlarono subito di due date storiche che indicavano il nuovo corso dell’Italia.

Ricordiamo il silenzio assordante di Majorino, quando il suo sindaco, ex manager della Moratti, ha proposto il daspo urbano nei confronti dei rom; stesso silenzio sull’operato del suo compagno di partito Minniti, le cui misure repressive sui migranti (ricordate il decreto Minniti-Orlando), assieme agli accordi stretti con i predoni libici, hanno costituito la premessa culturale e politica ai due decreti sicurezza del leghista Salvini.

Ricordiamo, a proposito di servizi sociali, della continuità rappresentata da Majorino con le politiche del centro destra tese a indebolire il ruolo del comune anche in questo ambito a favore del privato sociale e del cosiddetto terzo settore.

Ricordiamo che, in linea con le politiche del pd, ha chiuso strutture decentrate presenti nelle diverse zone di Milano, per procedere ad accorpamenti di servizi lasciando deserte intere zone del comune.

Ricordiamo che nei Servizi sociali le competenze degli uffici sono state accorpate, aumentando il carico di lavoro per i dipendenti pubblici e allungando disservizi per i cittadini.

Non è riuscito a realizzare, per mancanza di tempo, una esternalizzazione ancora maggiore dei servizi sociali, progetto nel cassetto dell’assessorato che , sicuramente, Sala farà attuare al successore .

Per tutti questi motivi, Pierfrancesco, non ci mancherai !

Addio !

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.