Nella vicenda che vede coinvolte eminenze grigie a cavallo tra massoneria, PD e Lega, figura anche lo zelante assessore alla Sicurezza della prima giunta di centrodestra di Sesto San Giovanni. Parliamo di Claudio D’Amico (nella foto con Savoini), ex sindaco di Cassina de’ Pecchi, ex parlamentare, attualmente responsabile politiche strategiche internazionali (un tempo si diceva semplicemente portaborse) della Lega salviniana.  Si tratta di colui che ha procurato al signor Savoini le chiavi d’accesso ai salotti buoni della politica e degli affari, figurando come elemento di spicco della tristemente nota associazione Lombardia-Russia, quella di cui proprio Savoini è presidente.
L’esplosione improvvisa del cosiddetto Russiagate ha finalmente richiamato l’attenzione della stampa locale su questa meteorica figura di amministratore locale che finora si è distinto (oltre che per il suo interesse per il mondo degli UFO che gli è valso l’appellativo di “l’ufologo”) per le sue 27 assenze su 51 riunioni di Giunta e per una certa propensione a nascondere sotto il tappeto i gravi problemi sociali che fanno capo alle sue deleghe, in particolare alla delega sulla Casa. Proprio per questa sua insipienza e per questo suo atteggiamento di totale disinteresse verso le sorti della città che amministra, Sinistra Anticapitalista unitamente a diverse organizzazioni politiche, sindacali e di movimento ne ha chiesto le dimissioni pubblicando il testo che segue.


ORA CAPIAMO… 

Ora è tutto molto più chiaro. Ora sì che abbiamo delle risposte a  domande che in questi mesi sono state poste e sono cadute nel vuoto. Adesso è finalmente chiaro perché l’assessore D’Amico non ha trovato il tempo per presentare in Regione i progetti per la manutenzione delle case comunali. 
Ora finalmente sappiamo perché ha aspettato 9 mesi per utilizzare i fondi regionali  della morosità incolpevole e perché lo ha fatto solo dopo le denunce di Unione Inquilini! Adesso è definitivamente acclarato perché l’assessore D’Amico non trova il tempo di chiedere gli oneri di urbanizzazione ai Caltagirone su via Trento. L’ assessore ha colpevolmente trascurato il dramma dell’emergenza abitativa e i problemi reali e concreti degli inquilini di Sesto San Giovanni. Per lui, come sempre ha detto, l’emergenza abitativa a Sesto non esiste. Per questa sua assenza e negligenza verso i problemi veri della nostra città chiediamo che rimetta quanto prima il suo incarico al sindaco.
Comunicato firmato da PRC, SINISTRA ANTICAPITALISTA, PCI, SINISTRA ITALIANA, POSSIBILE, UNIONE INQUILINI, LA FABBRICA DI SESTO.

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