Si è tenuto lo scorso 20 settembre un’iniziativa patrocinata dal comune di Cologno, in cui con il pretesto dei gravi fatti accaduti a Bibiano la destra fascista colognese (presente in consiglio comunale) ha voluto marcare ancora una volta il territorio colognese. Riportiamo il comunicato della Rete antifascista di Cologno, di cui Sinistra Anticapitalista è tra i soggetti fondatori, ribadendo anche il nostro impegno di forza politica a vigilare e contrastare ogni riemergere di rigurgito fascista.

Sinistra Anticapitalista Cologno Monzese

Venerdì 20 settembre 2019, nell’auditorium comunale di via Petrarca, è andato in scena un triste spettacolo che avremmo preferito risparmiarci.

Locandina dell’evento

Sulla carta si trattava di un’assemblea pubblica sul cosiddetto “caso Bibbiano”, con titolo e locandina tra il funereo e il thriller: “Sulla pelle dei bambini”. Nessun logo, nessuna firma, solo una casella di posta elettronica per le informazioni: parlatecidibibbiano2019@ecc.com. Primo relatore: il consigliere comunale neofascista Corradini (quello di Cinisello Balsamo, eletto con la Lega ma uscito ufficialmente dal partito perché militante di Casa Pound, che dal gruppo misto continua imperterrito a sostenere la giunta); secondo: Francesco Borgonovo, giornalista del quotidiano di destra La Verità; terzo: Angelo Rocchi, sindaco leghista di Cologno Monzese. Abbastanza cose da suscitare la nostra curiosità e farci decidere di dare un’occhiata.

Al centro Corradini (camicia bianca), a destra Gianfranca Tesauro, a sinistra Borgonovo

Panoramica del pubblico

Capiamo subito che qualcosa non quadra: l’auditorium è quasi vuoto (una quarantina di presenti), pochissimi i colognesi tra il pubblico, sguardi torvi verso di noi, riconosciuti come estranei. Osservando meglio, parte del pubblico ha l’aria di essere composto da militanti di estrema destra (con l’armamentario di teste rasate, tatuaggi e look a tono). Non lascia dubbi – oltre all’appartenenza politica del Corradini – la presenza di Angela De Rosa, portavoce di Casa Pound Milano, già candidata alle regionali 2018 per il partito delle tartarughe frecciate . Quando tiriamo fuori una macchina fotografica, De Rosa si preoccupa intralciare in tutti i modi foto e riprese, come se fossimo a un raduno privato e non a un evento pubblico in un luogo pagato con le nostre tasse di cittadine/i colognesi.

Dalla pagina Facebook di Angela De Rosa, oggi rimossa dalla piattaforma per incitamento all’odio.

Eppure è così, di fatto la serata è una specie di party privato per neofascisti, con tanto di banchetto con libri delle case editrici Altaforte (di proprietà di CP, esclusa dal Salone del libro di Torino per la convinta adesione del proprietario – il picchiatore Francesco Polacchi – al partito della tartaruga e all’ideologia fascista in generale) e Ferrogallico, altro editore di estrema destra.

Banchetto dei libri: Altaforte edizioni

Banchetto dei libri: edizioni La Verità e Ferrogallico (logo in basso a destra)

Aspettiamo con ansia il sindaco Rocchi per capire cosa dirà in quanto responsabile dei servizi sociali (di cui mantiene la delega da quattro anni); al suo posto compare però Gianfranca Tesauro (Fratelli d’Italia), vice sindaco e assessora con delega a servizi finanziari, contabilità, ragioneria, patrimonio. Lei stessa ammette candidamente di non sapere molto di servizi sociali e affidi, oltre al fatto di essere stata avvisata solo poche ore prima dell’assenza del sindaco, dovuta a indisposizione improvvisa. L’intervento è breve e incerto, sicuramente non all’altezza della complessità del tema. Come diceva quel tale, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca: ci è venuto il sospetto che il sindaco se la sia svignata all’ultimo momento per evitare di essere immortalato con quell’imbarazzante combriccola, specie alla vigilia di una campagna elettorale in cui punta alla rielezione. In giornata, infatti, era circolata l’accusa di un consigliere comunale di opposizione, poi ripresa dalla Gazzetta della Martesana, che avvertiva come Casa Pound si fosse camuffata per organizzare l’assemblea senza contestazioni.

Per concludere, quindi, il sospetto era fondato: i neofascisti di CP hanno organizzato un evento praticamente solo per loro in uno spazio pubblico, tra l’altro senza avere il coraggio di dirlo in modo chiaro.

La seconda cosa grave è che l’amministrazione comunale di Cologno Monzese ha deciso di dare copertura politica a un gruppo neofascista dedito alla violenza e di recente oscurato da Facebook e Instagram per istigazione all’odio – forse per ricambiare il favore del sostegno dato alla maggioranza in consiglio comunale da Corradini. Cosa non si fa per un pugno di voti.

Terzo, riteniamo disgustoso che un gruppo di fascisti faccia propaganda, questa sì, sulla pelle dei bambini, usando un caso di cronaca complesso e ancora in fase di indagine per cercare visibilità e mostrare una facciata rispettabile.

Ci attiveremo sempre per denunciare simili episodi e per fare in modo che non si ripetano, soprattutto durante la campagna elettorale che inizierà a breve.

Rete antifascista Cologno
24 settembre 2019

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