Da “Il Giorno”

«Vergognatevi». «Vergognatevi». Urlano gli operai ai carabinieri in tenuta antisommossa che stanno per caricarli. Mentre avanzano, ancora grida, che sono un mix di rabbia e terrore: «Non è noi che dovete picchiare». «Noi siamo lavoratori onesti e pacifici». «Fermatevi! Anche voi avete famiglia». Un martedì mattina di paura nel presidio operaio fuori dalla K Flex. Mentre con scudi e manganelli in mano, caschi in testa, i militari spingono per forzare il blocco, verso le 9 e mezza un lavoratore, un uomo di 40 anni con problemi di cuore, cade a terra e si sente male. Scatta la tregua. Verso le 10 è soccorso da un’ambulanza e portato al pronto soccorso di Vimercate. Ora è stato dimesso. Ma il clima ieri si è di nuovo fatto incandescente fuori dalla fabbrica di isolanti di via Da Vinci, dove gli operai sono accampati da 64 giorni, senza stipendio, nel tentativo di fermare i 187 licenziamenti su un totale di 243 dipendenti.

L’azienda vuole chiudere lo stabilimento e trasferire le produzioni all’estero. Tra un mese 187 persone saranno messe alla porta nonostante i ripetuti appelli di Governo e Regione alla famiglia Spinelli, proprietaria della multinazionale, a rivedere la decisione.

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